“I’vo gridando: Pace, pace, pace”. Così Francesco Petrarca chiude una delle sue più famose canzoni politiche, Italia mia: questa volta, tuttavia, erano i bambini, i ragazzi, i giovani di Settimo a cantare la pace. Infatti sabato 25 gennaio si sono riuniti in piazza della Libertà gli oratori settimesi per dare un messaggio forte alla città. Dopo che ciascun oratorio ha lavorato sul vero significato della pace nelle proprie realtà, si è cercato di mettere insieme tutti gli sforzi fatti: è nato il Decalogo cittadino della pace. Esso prende spunto dai Dieci Comandamenti che Dio dona a Mosè per guidare la vita degli uomini, una vita che necessita di regole ben precise non perché vengano viste come dure imposizioni, ma affinché vengano accolte come un dono per vivere serenamente insieme. Ecco il vero significato delle leggi e della pace: vivere in comunità. Riflettendo su questi temi, gli oratori di Settimo hanno redatto il Decalogo cittadino della pace, che è stato consegnato al sindaco personalmente.
Con canti, balli e slogan i gruppi oratoriali si sono mossi dalle varie parrocchie per le strade delle città per mostrare come i giovani non siano indifferenti a ciò che accade nel mondo: anche loro hanno voluto esprimere la loro voglia di “dire sì” alla pace, di “dire sì” ad una vita cittadina in cui le regole sono accettate come elemento fondamentale per l’armonia della collettività.